Clicca sulla foto per vedere il servizio rai

132 casi accertati da inizio anno, 10 autoctoni. La Lombardia la regione più colpita. Nicastri: “Nessun allarme, è importante la prevenzione”

Mariavittoria Savini

La dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus anche nota come “zanzara tigre”.

Le infezioni da virus Dengue sono normalmente lievi e la maggioranza delle persone che contraggono il virus non sviluppa sintomi. Occasionalmente, tuttavia, il virus può causare una malattia grave che richiede assistenza medica.  La malattia dà luogo a febbre anche molto elevata nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara. La febbre è accompagnata da mal di testa, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini. La diagnosi è normalmente sospettata in base ai sintomi, ma è confermata con esami di laboratorio volti alla ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.

“Si tratta della malattia infettiva più comune in assoluto nelle aree tropicali- afferma Emanuele Nicastri, Direttore del Reparto di Malattie Infettive a Alta Intensità di Cura INMI Spallanzani di Roma- per cui è molto probabile che ci sia qualche caso di importazione anche nel nostro Paese” e “i casi autoctoni si verificano se la femmina della zanzara tigre punge un soggetto infetto rientrato da area endemica e diviene, quindi, potenziale vettore”. La possibilità di complicanze gravi è però “molto bassa”, osserva Nicastri precisando che esistono quattro ceppi di dengue e che “i casi di malattia grave sono legati a una possibile, e in Italia rara, seconda infezione per la comparsa di un effetto paradosso degli anticorpi specifici. Sicuramente va prestata attenzione ai bambini piccoli e agli anziani dove la Dengue può avere un decorso più grave”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *